La chimica inorganica: da dove tutto ha inizio

Iniziamo dalla prima disciplina della chimica, da quella che incontrerete in qualsiasi facoltà scientifica deciderete di iscrivervi: la chimica inorganica! Se per la maggior parte delle persone queste due parole simboleggiano qualcosa di vagamente oscuro, per gli studenti di chimica al primo anno di università rappresentano il primo scoglio da superare nel loro percorso di studi.
Ma vediamola così: la chimica inorganica altro non è se non l'alfabeto di tutti i chimici, il momento magico in cui è possibile imparare un linguaggio universale e univoco per muoversi in un affascinante mondo costellato di reazioni, soluzioni e molto altro!

Il mondo degli inorganici

Gli studiosi dividono la materia in inorganica e organica. Questa distinzione era fondata sull’idea che i composti "organici" del carbonio potessero essere prodotti solo dagli organismi viventi. L'infondatezza di questo concetto venne dimostrata nel 1828, quando il chimico tedesco Friedrich Wohler convertì il cianato di ammonio in urea. Nonostante ciò, la divisione fra chimica organica e inorganica viene usata tuttora.

Oggi possiamo definire la chimica inorganica, quindi, come la scienza che studia le strutture degli atomi, i legami chimici, le reazioni dei composti e gli scambi di energia.

Questa categoria include composti molto elementari. Infatti, a differenza degli elementi organici, quelli inorganici sono spesso abbastanza semplici e possono avere solo due o tre legami contemporaneamente. Un esempio è il cloruro di sodio, cioè il comune sale da cucina, che contiene solo due atomi: uno di sodio (Na) e uno di cloro (Cl).

L’inganno del carbonio

Il termine organico si riferisce alle sostanze chimiche che contengono carbonio nella loro struttura, ma non fatevi ingannare! Esistono alcuni composti inorganici che in realtà contengono molecole di carbonio, ad esempio, il monossido di carbonio (CO) e l'anidride carbonica (CO₂).

Tutti a tavola!

Alla base della classificazione degli elementi inorganici troviamo la Tavola Periodica. L’ordine in cui sono disposti gli elementi è il risultato di studi, iniziati con il chimico russo Dmitrij Mendeleev, fino a raggiungere Henry Moseley, che scoprì la corretta periodicità degli elementi disponendoli in ordine crescente secondo il loro numero atomico.

Gli elementi sono organizzati sulla base delle loro proprietà fisiche e chimiche, in 18 gruppi, cioè le linee verticali, e 7 periodi, cioè le linee orizzontali. Inoltre, sono ulteriormente divisi in 8 blocchi, ciascuno dei quali è composto da elementi accomunati da determinate caratteristiche.

La Tavola è in continua crescita: oggi ne fanno parte 118 elementi. I primi 94 elementi sono tutti naturali, mentre quelli da 95 a 118 sono stati ottenuti artificialmente. Molti di questi sono noti fin dall’antichità e Mendeleev li posizionò nella sua tabella, mentre di altri ne intuì l’esistenza e lasciò uno spazio vuoto, come il Francio, scoperto da Marguerite Perey!

Nella rubrica ''Bell'elemento" troverete tanti elementi della tavola periodica, raccontati in modo che possiate riconoscerli nella nostra vita di tutti i giorni!