Industria chimica e competenze per Industria 4.0

Tra gli ambiti dove le potenzialità di Industria 4.0 sono maggiori tanto da portare alla denominazione di Chimica 4.0 per identificare la nuova fase di sviluppo che caratterizzerà i prossimi decenni – vi è sicuramente la Sostenibilità con l’implementazione dei modelli di economia circolare, attraverso la raccolta e la condivisione di grandi masse di dati tra gli attori della filiera e il miglioramento dei processi lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti. 

La chimica storicamente ha visto le sue diverse fasi determinate dai cambiamenti nelle proprie materie prime. In questa fase sono i dati che assumono la caratteristica di materia prima/fattore di produzione strategico. Mentre, per la sfida della Sostenibilità, le materie prime emergenti potranno essere le biomasse, la CO2 e il riutilizzo attraverso il riciclo.

Per quanto riguarda le tecnologie digitali, l’impatto coinvolgerà tanto i processi produttivi, quanto l'impresa in generale.
Con riferimento alla ricerca, nella chimica, i cambiamenti più forti dovrebbero derivare dall'utilizzo dei "Big Data".
La maggiore integrazione della filiera dai prodotti chimici a quelli degli utilizzatori come risultato della digitalizzazione è l’ambito più interessante per quanto riguarda gli aspetti di marketing e commerciali.

La digitalizzazione offre numerose opportunità all'industria chimica, ad esempio consentirà livelli ancora più elevati di sicurezza e consentirà di incrementare sia la produttività sia la flessibilità degli impianti chimici, rendendo disponibili prodotti sempre più personalizzati a costi contenuti e ampliando anche il contenuto di servizio ad essi associato. 

L’applicazione delle tecnologie di Industria 4.0 potrà generare tutti i suoi benefici in termini di produttività, solo se sarà accompagnata da cambiamenti altrettanto significativi sul piano dell’organizzazione.

La gestione efficace delle molteplici possibilità di interazione e delle innumerevoli informazioni disponibili richiede, infatti:

  • manodopera qualificata
  • formazione
  • flessibilità delle prestazioni e dell’organizzazione
  • team interdisciplinari e modelli organizzativi partecipativi
  • rapporti di filiera più stretti

L’industria chimica potrà affrontare con successo le sfide della digitalizzazione perché può contare, già oggi, su una forza lavoro altamente qualificata, basti pensare che il 19% degli addetti è laureato (una quota quasi doppia della media manifatturiera) e oltre il 42% degli operai è specializzato. È il settore, inoltre, che investe più fortemente nella formazione che vede coinvolto, ogni anno, il 42% dei dipendenti a fronte di una media industriale pari al 26%. Anche i modelli organizzativi sono avanzati e si basano su coinvolgimento e partecipazione come strumenti per prevenire e superare possibili conflitti relativi all'impatto sulle risorse umane delle scelte organizzative. 

Emergeranno nuove figure professionali dotate di specifiche competenze digitali (ad esempio i Data Scientist). Sebbene ci sia una tendenza a focalizzarsi su competenze digitali, questo processo di trasformazione richiederà soprattutto competenze trasversali sociali/interpersonali per processi lavorativi maggiormente integrati e connessi.

In particolare, assumeranno sempre più rilevanza le cosiddette soft skills:

  • creatività
  • abilità negoziale
  • problem solving
  • capacità di auto-apprendimento
  • capacità di adattamento
  • la capacità di lavorare in team multidisciplinari/eterogenei/multiculturali
  • l’autonomia/responsabilità nell'esecuzione degli incarichi.

Una riflessione necessaria riguarda la formazione tecnica e il rischio che, a seguito dei cambiamenti, le conoscenze tecniche acquisite con la formazione tradizionale o all’interno dell’azienda non siano più sufficienti. Questo aspetto è critico in un settore come quello chimico dove gli aspetti tecnici sono storicamente centrali e il personale tecnico è stato sempre, giustamente, considerato come uno dei fattori di successo dell’azienda. Di conseguenza, assumerà ancora più rilevanza la formazione continua, intesa sempre più, al tempo stesso, come un diritto e un dovere per il lavoratore.

L’attività produttiva del settore è stata tuttavia già fortemente influenzata dalla digitalizzazione perché l’industria chimica è un’industria di processo e dove i processi sono continui. Si può inoltre definirla come un’industria ad elevata intensità di capitali fisico (impianti) e immateriale (innovazione). Questi aspetti hanno determinato una produttività media molto elevata: il valore aggiunto per addetto è del 50% superiore alla media.

Ciò non significa affatto che l’impresa chimica sia meno interessata agli impatti della digitalizzazione. Non a caso infatti in Italia l’industria chimica è quella che sta più intensamente investendo su Industria 4.0: i dati sull'utilizzo dello strumento Industria 4.0 mostrano che, per valore, viene subito dopo la metalmeccanica ma di cui è molto più ridotta come dimensione. 

Il tema degli impatti della trasformazione digitale nel mondo del lavoro e in particolare sulle competenze è anche al centro del dialogo continuo tipico del sistema di relazioni industriali del settore chimico sia a livello nazionale sia europeo.

A livello europeo è stata realizzata un’indagine che ha coinvolto imprese e lavoratori di molti Paesi ad esito della quale ECEG (European Chemical Employers Group) e IndustriaAll (European Trade Union) hanno condiviso un avviso comune per agevolare e  indirizzare anche le azioni delle Parti sociali nazionali.

Sarà infatti necessario uno sforzo comune per gestire responsabilmente la trasformazione digitale e gli impatti sul mondo del lavoro. In questo senso sarà fondamentale:

  • un adeguato coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, al fine di comprendere i cambiamenti in atto e prepararsi adeguatamente;
  • un impegno formativo continuo, sia da parte delle imprese con una adeguata strategia formativa, sia da parte dei lavoratori, mantenendosi costantemente aggiornati.

A livello nazionale sul tema della trasformazione digitale e gli impatti nel mondo del lavoro Federchimica ha lanciato un’indagine settoriale ed ha avviato approfondimenti con imprese e sindacati che saranno utili per aumentare la consapevolezza dei cambiamenti in atto e prossimi, valutare le azioni da mettere in campo a supporto delle aziende e indirizzare le scelte del rinnovo contrattuale del 2022.

Per saperne di più su chimica e digitalizzazione: LA CHIMICA IN CIFRE DI FEDERCHIMICA